Dar’ja Serenko e la Russia che resiste: qualche traduzione

(fonte dell’immagine di copertina: tvrain.ru)     In questo breve excursus nella parola resistente (1) si presentano quattro contributi in traduzione: una poesia, un racconto breve, il discorso di un’attivista (2), una petizione collettiva. Se il contesto storico-politico che ne ha motivato la stesura appare come il primo, più evidente, collante tra i testi, si può,… Continua a leggere Dar’ja Serenko e la Russia che resiste: qualche traduzione

Stanislavskij e la censura sovietica: tutta colpa di Freud (e di Stalin)

Nel 1928, durante i festeggiamenti per il trentesimo anniversario della fondazione del Teatro d’Arte di Mosca (Moskovskij Chudozestvennyj Teatr, MChAT), il sessantacinquenne Konstantin Sergeevič Stanislavskij viene colpito da un grave infarto. È la fine della sua carriera da attore, ma l’inizio della messa a punto del celeberrimo metodo di recitazione che porta il suo nome.… Continua a leggere Stanislavskij e la censura sovietica: tutta colpa di Freud (e di Stalin)

L’emancipazione femminile attraverso l’attivismo politico: il caso di Vera Figner

Quando ho iniziato a leggere qualche libro sul tema dell’emancipazione femminile nella Russia dell’Ottocento con lo scopo di scrivere la mia tesi su questo argomento, mi sono imbattuta in una serie di nomi di donne appartenenti a classi sociali diverse e con ideologie diverse: nichiliste, femministe liberali o populiste, si trattava in ogni caso di… Continua a leggere L’emancipazione femminile attraverso l’attivismo politico: il caso di Vera Figner

Dai selvaggi anni Novanta agli stabili anni Duemila: protagonisti, eroi e outsiders

C’è una canzone di Liza Monetočka, 90, che riesce a rendere belli e romantici persino i lichie devjanostye; in particolare c’è una frase che dice “negli anni Novanta uccidevano le persone e tutti correvano completamente nudi”. Questo frammento ci aiuta a ottenere una delle diverse chiavi di lettura del mood generale di quel periodo che… Continua a leggere Dai selvaggi anni Novanta agli stabili anni Duemila: protagonisti, eroi e outsiders

Un antidoto alla tirannia: il discorso del Nobel di Dmitrij Muratov

L’8 ottobre 2021 è stato conferito il premio Nobel per la Pace al giornalista russo Dmitrij Muratov, uno dei fondatori nonché direttore della testata Novaja Gazeta, giornale indipendente per il quale lavorava anche Anna Politkovskaja. La preoccupazione sulle libertà individuali e d’espressione, insieme alla legge sugli agenti stranieri, sono fra i temi da lui sollevati.… Continua a leggere Un antidoto alla tirannia: il discorso del Nobel di Dmitrij Muratov

Sulle tracce di Venedikt Erofeev: un viaggio nel viaggio di Paweł Pawlikowski

Molti conoscono Paweł Pawlikowski, regista polacco e autore di Cold War, con il quale vinse a Cannes nel 2018 il premio per la miglior regia, ma forse pochi sanno che il suo esordio riguarda uno degli scrittori più incredibili del XX secolo, Venedikt Vasil’evic Erofeev: simbolo del postmodernismo russo, scrittore vagabondo, tra gli ultimi bohémien.… Continua a leggere Sulle tracce di Venedikt Erofeev: un viaggio nel viaggio di Paweł Pawlikowski

IC3PEAK: l’anima horror della dissidenza russa

Per chiunque di voi creda che il panorama musicale russo si sia incancrenito dopo quel fenomeno preconfezionato noto al pubblico come t.A.T.u, la risposta è (fortunatamente) no. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e il ventaglio di artisti qualitativamente rilevanti a cui possiamo prestare l’orecchio si è notevolmente ampliato, complice anche l’accessibilità… Continua a leggere IC3PEAK: l’anima horror della dissidenza russa

Vladislav Mamyšev-Monroe: l’arte del drag ai tempi di Putin

La transizione dal sovietico al post-sovietico è innanzitutto una questione di identità. Se in mezzo al tumulto del comunismo e del capitalismo le altre nazioni hanno potuto volgere indietro lo sguardo e ricercare la propria essenza ultima nel folclore e nella collettività perduta, la Russia dovette ricostruirsi ex novo. L’avvento di una nuova cultura del… Continua a leggere Vladislav Mamyšev-Monroe: l’arte del drag ai tempi di Putin