Sulle tracce di Venedikt Erofeev: un viaggio nel viaggio di Paweł Pawlikowski

Molti conoscono Paweł Pawlikowski, regista polacco e autore di Cold War, con il quale vinse a Cannes nel 2018 il premio per la miglior regia, ma forse pochi sanno che il suo esordio riguarda uno degli scrittori più incredibili del XX secolo, Venedikt Vasil’evic Erofeev: simbolo del postmodernismo russo, scrittore vagabondo, tra gli ultimi bohémien.… Continua a leggere Sulle tracce di Venedikt Erofeev: un viaggio nel viaggio di Paweł Pawlikowski

L’uomo anfibio: l’eroe di Beljaev dalla fantascienza agli abissi di Tarkhankut

L’immagine che le parole “fantascienza sovietica” evocano alla mente è, con buone probabilità, lo spettro evanescente di un appetito cosmico e di una fervida volontà di esplorazione dello spazio. In pochi immaginerebbero un utilizzo della scienza che abbia implicazioni più dirette nelle vicende umane, specie se corporee – così triviali di fronte alla vastità delle… Continua a leggere L’uomo anfibio: l’eroe di Beljaev dalla fantascienza agli abissi di Tarkhankut

Varlam Šalamov: memorie dal sottosuolo della Kolyma

Il secolo breve ha rivoluzionato molti aspetti della vita dell’essere umano, tanto da costituire un punto di non ritorno. Le due guerre mondiali hanno contribuito al radicale mutamento degli assetti politici ed economici dei Paesi coinvolti, creando di conseguenza una nuova forma mentis. I sistemi dei campi di concentramento e di lavoro furono, in particolare,… Continua a leggere Varlam Šalamov: memorie dal sottosuolo della Kolyma

La Musa in armi: storia di poetesse soldato, Julija Drunina e Ol’ga Berggol’c

  “A me piacerebbe mostrare su esempio dei poeti della mia generazione come la vita entri nella poesia quando i poeti entrano nella vita. Il nostro destino può essere definito al contempo tragico e felice. Tragico perché nella nostra adolescenza, su anime ancora così indifese e vulnerabili è piombata la guerra, portando morte, sofferenza e… Continua a leggere La Musa in armi: storia di poetesse soldato, Julija Drunina e Ol’ga Berggol’c